CRI Pomezia: contro il cibo sprecato a favore delle persone senza dimora

Il
progetto
Un’iniziativa
solidale proposta dal Comitato territoriale della Croce Rossa di Pomezia, in
collaborazione con l’azienda INNOVA e il Comune, ha preso il via nella
cittadina laziale. Il progetto si pone un duplice obiettivo: evitare gli
sprechi alimentari delle mense scolastiche della cittadina, attraverso il
recupero dei pasti non utilizzati ritirati dalla Croce Rossa locale e la distribuzione
di questi ultimi alle persone senza dimora. Il cibo in eccesso viene infatti
raccolto rispettando tutte le normative sanitarie vigenti e redistribuito
seguendo un percorso fisso in città, per soddisfare al massimo l’esigenza di
ogni assistito dalla CRI.
Le
parole del Presidente di CRI Pomezia: Marco Petrocchi
“Si tratta di un’importante iniziativa per la
nostra città ed è proprio grazie al contatto diretto e agli ottimi rapporti con
il Comune di Pomezia che siamo riusciti a realizzarla. La ditta INNOVA si è
resa subito disponibile a fornirci in comode monoporzioni tutto il cibo che
quotidianamente risultava non utilizzato, rispettando al massimo le norme sulla
catena di custodia degli alimenti. Alle ore 18:00 di tutti i giorni, l’Unità di
Strada della Croce Rossa inizia la prima distribuzione di pasti della giornata.
Il nostro progetto va inoltre a sopperire alla chiusura di tutte quelle
attività di ristorazione locale che provvedevano, prima della pandemia di
Covid-19, a rifocillare le persone senza dimora, che oggi non hanno più la
possibilità di richiedere il cibo invenduto a queste attività.
“La nostra iniziativa - prosegue il Presidente -
oltre al Pronto Spesa e all’Emporio Solidale per i più bisognosi,
si inquadra nel più ampio progetto che stiamo cercando di realizzare dal
periodo del lockdown di marzo, il quale consiste nella realizzazione di un vero
e proprio dormitorio in città per tutte le persone senza dimora. Grazie alla partecipazione a un bando promosso
dalla Regione Lazio, in futuro provvederemo a trovare un posto al coperto o, in
alternativa, un campo dove posizionare dei container per far dormire i nostri
assistiti e dare loro la possibilità di fruizione dei basilari servizi
igienici. Questo è al momento il nostro obiettivo principale per tutelare tutti
coloro che affronteranno il prossimo e i successivi inverni al freddo per
strada”.


